Successione accettazione tacita e imposte

SUCCESSIONE: Accettazione tacita di eredità e imposte di successione

La successione avviene per causa di morte. Quando ci troviamo ad affrontare una successione siamo infatti in un momento delicato della nostra vita per la perdita della persona cara e non vorremmo perderci negli iter burocratici che esso comporta, magari non sappiamo cosa fare, da dove iniziare e rimandiamo ma invece è bene affrontarla perché dobbiamo compiere determinati passi con tempistiche precise. Vediamoli insieme.

Tabella dei Contenuti

Cos'è la successione

La successione è una procedura giuridica che prevede il trasferimento del patrimonio del defunto agli eredi. Il patrimonio ereditario comprende non solo i beni ma anche i crediti e i debiti. La successione può essere:

  • A titolo universale
  • A titolo particolare
  • Legittima

 

Successione a titolo universale

Si ha successione a titolo universale quando un soggetto, detto erede, succede indistintamente nell’universalità del patrimonio. L’erede, in quanto successore universale, subentra anche nel possesso e risponde dei debiti del defunto anche coi propri beni salvo che abbia accettato con beneficio d’inventario. Infatti occorre l’accettazione per l’acquisto dell’eredità.

Successione a titolo particolare

Si ha successione a titolo particolare quando un soggetto, detto legatario, succede in uno o più determinati rapporti e chiaramente espressi dal defunto. Il legatario non subentra nel possesso e poiché succede solo in determinati rapporti non è tenuto a pagare i debiti. Questo tipo di successione si realizza di diritto senza atto di accettazione.

Successione legittima

La successione legittima si realizza per volontà di Legge e non per effetto del testamento e si verifica quando non c’è testamento. Gli eredi legittimi sono gli aventi diritto all’eredità e nello specifico sono il coniuge, i discendenti, gli ascendenti, i collaterali e gli altri parenti fino al sesto grado. L’ordine delle chiamate è figli legittimi e naturali e loro discendenti. Il coniuge concorre con i figli. Se il defunto non ha lasciato figli il patrimonio va ai genitori o agli ascendenti, fratelli e sorelle e il coniuge concorre con questi.

Successione: quota disponibile e quota legittima

Nel caso di successione testamentaria o legittima bisogna distinguere due quote: la quota disponibile e la quota legittima. Questo perché l’ordinamento italiano stabilisce che una quota di eredità, la legittima, spetta di diritto ai parenti più stretti, come il coniuge e i figli indipendentemente dal testamento. Questo aspetto rappresenta quindi un limite alla cosiddetta autonomia testamentaria. La quota disponibile è quella quota che può essere destinata a chiunque voglia il testatore. La quota legittima è la quota che la legge riserva obbligatoriamente a determinati soggetti di parentela.

Cosa succede se non si considera la quota legittima?

Se il testatore non considera la quota legittima, i legittimari possono operare l’azione di riduzione che ha lo scopo di integrare la quota legittima che il testatore non ha rispettato e con la conseguenza reale di restituzione del bene.

Le tre fasi della successione

La prima fase è l’apertura della successione che avviene alla morte della persona e nel luogo del suo ultimo domicilio.

La seconda fase è la delazione che attribuisce al chiamato il diritto a succedere per testamento o per legge e in quale misura.

La terza fase è l’accettazione dell’eredità in cui il chiamato a succedere dichiara di voler accettare il lascito a lui destinato diventando erede.

Accettazione tacita di eredità

Come abbiamo precedentemente detto per l’acquisto dell’eredità occorre l’accettazione. L’accettazione può essere:

  • pura e semplice e in tal caso produce confusione (unione) tra il patrimonio del defunto e quello dell’erede. Questo significa che risponde dei debiti del defunto anche con i suoi beni ovvero del suo patrimonio personale.
  • con beneficio d’inventario e in tal caso l’erede tiene separato il suo patrimonio da quello del defunto.
Accettazione con beneficio d'inventario

Con l’accettazione con beneficio d’inventario, l’erede circoscrive la sua responsabilità nei confronti dei creditori del defunto e risponde delle obbligazioni solo nei limiti del valore del patrimonio ereditario. La legge pone l’obbligo di questa accettazione nel caso in cui l’eredità è devoluta ad un minore, ad un interdetto o a persone giuridiche.

Accettazione espressa e tacita

Riguardo la forma, l’accettazione può essere:

  • Espressa
  • Tacita

Si ha accettazione espressa quando in un atto pubblico o scrittura privata, il chiamato dichiara di accettare l’eredità assumendo il titolo di erede.

Si ha accettazione tacita quando il chiamato all’eredità compie uno o più atti che presuppongono necessariamente la sua volontà di accettare e che non avrebbe il diritto di fare se non nella qualità di erede. Questi atti possono essere: procura a un terzo per la vendita di un bene ereditario; atto di compravendita del bene ereditato; l’effettuazione della voltura catastale su un bene immobile appartenente all’asse ereditario, ecc.
L’accettazione non può essere parziale ed è irrevocabile.

Prescrizione

Il diritto di accettazione si prescrive dopo 10 anni e decorre dal giorno dell’apertura della successione.

Come vendere un immobile ereditato

Per vendere una casa ricevuta in eredità bisogna seguire un iter burocratico diverso dalla normale compravendita. Il primo passo da compiere quando si eredita un immobile è quello di presentare la dichiarazione di successione. Dal momento che nessun bene ricevuto in eredità può essere venduto se non sono state pagate le imposte relative, questo documento ha un valore molto importante. Per quel che riguarda le imposte di successione da pagare sull’immobile queste variano a seconda del grado di parentela. Le altre imposte da pagare sono quella catastale e quella ipotecaria. Infine va presentata la domanda di voltura catastale. Vediamo ogni passo nei dettagli.

Come vendere una casa ereditata

Dichiarazione di successione

La dichiarazione di successione è un adempimento di carattere fiscale e non comporta accettazione dell’eredità.

 La dichiarazione di successione deve essere presentata dagli eredi entro 12 mesi dal decesso all’Agenzia delle Entrate anche in via telematica. Questo permette di riscuotere i crediti del defunto e determinare le imposte da pagare sui beni.

Quando ci sono immobili, oltre alla dichiarazione di successione va presentata anche la voltura catastale entro 30 giorni dalla dichiarazione,  per la quale occorre pagare un’altra serie di imposte:

  • 55€ per il tributo speciale catastale;
  • 16€ per ogni 100 pagine di domanda di imposta di bollo
modello dichiarazione di successione

Imposte di successione

Dal punto di vista fiscale occorre pagare le imposte di successione che cambiano a seconda del grado di parentela e a quanto si eredita. Vediamo insieme le aliquote e la franchigia:

  • Per coniuge e parenti in linea retta l’aliquota è del 4% del valore dell’eredità per la parte che supera la franchigia di 1.000.000 €. Non ci sono imposte da pagare quando l’ammontare complessivo dei beni non supera il valore di 1 milione di euro per ogni erede.
  • Per fratelli e sorelle l’aliquota è del 6% del valore dell’eredità per la parte che supera la franchigia di 100.000 € per ogni erede.
  • Altri parenti fino al 4° grado, 6% senza franchigia
  • Per altri soggetti non parenti, 8% senza franchigia
  • Per soggetti portatori di handicap, 4%, 6%, 8% a seconda del grado di parentela con franchigia di 1.500.000 €.

L’imposta (4, 6, 8 %) si applica soltanto sulla parte di eredità eccedente il valore di 1,5 milioni di euro.

Imposte di successione

Imposte ipotecaria e catastale

Oltre alla tassa di successione si pagano anche le spese previste per una normale compravendita:

  • Imposta ipotecaria 2% del valore catastale dell’immobile
  • imposta catastale 1% del valore catastale dell’immobile.

Entrambe sono da pagare prima di presentare la dichiarazione di successione, ma, nel caso in cui almeno uno degli eredi possa beneficiare delle agevolazioni prima casa, tali imposte si applicano nella misura fissa di 200€ ciascuna.

Sono inoltre da pagare:

  • l’imposta di bollo, a 64€ per ogni nota di trascrizione;
  • i tributi speciali (ad esempio i diritti di segreteria);
  • la tassa ipotecaria fissa di 35€ per ciascuna nota di trascrizione.

Trascrizione dell'accettazione tacita di eredità

Per vendere una casa ereditata è necessario presentare gli atti di accettazione dell’eredità (espressa o tacita) e la trascrizione dell’accettazione dell’eredità, atto necessario alla stipula del contratto di compravendita. I documenti necessari per quest’ultimo atto sono:

  • il certificato di morte di chi ha lasciato il bene in eredità;
  • l’atto di successione.
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